Scontri armati a Tripoli

BUSINESS UNIT: Security

DATE: 14/05/25

DRAFTED BY: Mario Del Vecchio

APPROVED BY: Sara El Azzazi

– A partire dal 12 maggio stanno avvenendo combattimenti a Tripoli

 Gli scontri vedono contrapposte milizie anti e filogovernative

 Gli attuali combattimenti potrebbero inquadrarsi in un possibile tentativo di golpe

 Nella mattina del 14 maggio, gli scontri persistono in diverse aree della città

 In alcune aree sarebbero iniziate tregue graduali

A partire dal 12 maggio 2025 la capitale libica Tripoli è investita da scontri armati, che coinvolgono milizie e organizzazioni militari presenti in città. Gli scontri attuali sono espressione delle tensioni preesistenti fra alcune milizie, quali la Stability Support Force (SSA) e la milizia Suq Juma’a, e il governo tripolino presieduto dal Primo Ministro Abdul Hamid Mohammed Dbeibah, in carica dal 2021 e originario di Misurata.

Nella serata di lunedì 12 maggio 2025 Abdul Ghani Al Kikli, leader della Stability Support Force (SSA), anche noto con il nome di Ghniwa, è stato ucciso all’interno del quartier generale della 444° Brigata di combattimento della regione militare di Tripoli, affiliata alle milizie di Misurata e al governo Dbeibah. Alla notizia della sua morte, violenti scontri si sono verificati nelle aree di Abu Salim e Mashrou, roccaforte della milizia di Ghniwa.

Gli scontri hanno visto coinvolte da un lato la SSA, e dall’altro una coalizione composta dalle milizie filogovernative di Misurata, dalla 444° Brigata, dalla 111° Brigata e dalla Forza di Supporto del Direttorato.

In città è stato dichiarato lo stato di emergenza e il Ministero dell’Interno del Governo di Unità Nazionale ha invitato le persone che si trovano nelle zone occidentali di Tripoli a rimanere in casa.

Nonostante nella mattinata di martedì 13 maggio il Ministero dell’Interno abbia dichiarato di aver riportato la situazione sotto controllo, fonti locali riferiscono che, durante la mattinata di oggi, mercoledì 14 maggio, gli scontri stiano continuando.

Attualmente gli scontri coinvolgono principalmente la milizia Suq Juma’a, con base nell’omonima area di Tripoli (sud-est della città), e le forze filogovernative provenienti da Misurata. A supporto della milizia di Suq Juma’a è schierata la forza RADA – Special Deterrence Force, la più grande milizia tripolina, facente capo ad Abdul Raouf Kara e anch’essa con base nell’area di Suq Juma’a.

Nel corso della serata del 13 maggio sono caduti i vertici della milizia Suq Juma’a e le rispettive famiglie sarebbero state espulse dalla capitale, mentre le sue forze stanno tuttora tentando di resistere ai tentativi della coalizione misuratina, militarmente più forte, di allontanarle da Tripoli. Fonti locali riferiscono che, in risposta, la RADA avrebbe circondato la residenza del Primo Ministro, che attualmente rimane sotto la protezione delle forze filogovernative.

Sono attualmente segnalati scontri che coinvolgono la forza RADA lungo i confini di Tripoli, dalla porta orientale, il distretto di Sabaa, alla porta occidentale, il distretto di Siyahiyya, e anche ad Ain Zara a sud.

Nei combattimenti sarebbero impiegate anche armi pesanti, secondo quanto riferito da fonti locali.

Nella prima mattina del 14 maggio sono giunte nella capitale anche le milizie della città di Zawiya, importante centro costiero collocato 50 km ad ovest di Tripoli.

Le milizie di Zawiya si sarebbero schierate a supporto della forza RADA in funzione antigovernativa.

Nella mattina del 14 maggio si segnalano scontri nell’area del Porto di Tripoli, nella quale sono presenti le milizie filogovernative provenienti da Zintan. Attualmente, i combattimenti in quest’area non vedrebbero l’uso di armi pesanti, ma solo di armi leggere.

Secondo fonti governative (14 maggio, ore 10:00 circa locali) in alcune aree di Tripoli sarebbe iniziata una tregua graduale.

La situazione rimane volatile: nonostante prove di forza fra le milizie anti e filogovernative siano frequenti, non si esclude la possibilità che gli attuali combattimenti si inseriscano nel quadro di un vero e proprio tentativo di golpe, in risposta alla stretta del Governo sulle milizie ad esso avverse.

Il team G7 continua a monitorare ed analizzare l’evoluzione del contesto. A tutela della propria incolumità, si consiglia di seguire le indicazioni provenienti dalle Autorità libiche e dalla Mezzaluna Rossa libica. Il rischio maggiore per il personale presente nell’area degli scontri è costituito da eventuali proiettili vaganti o schegge provocate dall’utilizzo di armi pesanti. Si consiglia pertanto di rimanere all’interno delle proprie abitazioni, distanti dalle finestre.